Vendite retail Italia: gennaio-settembre 2023 - Versione free

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Questo report è realizzato dall'Osservatorio del Vino di Unione Italiana Vini in collaborazione con Ismea, sulla base dei dati dell'Osservatorio Ismea-NielsenIQ.

Il report è redatto da Carlo Flamini, responsabile dell'Osservatorio del Vino di Unione Italiana Vini.

Il report integrale può essere consultato previo acquisto di un pacchetto abbonamento all'Osservatorio. Per info: segreteria.osservatoriodelvino@uiv.it

Il bilancio generale

Un terzo trimestre non particolarmente brillante in grande distribuzione. Rispetto a giugno, migliora il dato della spumantistica, che grazie al traino dell’estate sfiora il +5% volume, mentre peggiora il dato dei fermi e frizzanti, che scendono a -3%, per un totale generale ancora in passivo, a -2%. Il cumulato da gennaio è pertanto ancora in zona rossa, a -3.4% (5,4 milioni di ettolitri), di cui +0,6% per gli spumanti e -4% per i fermi e frizzanti.

A livello prezzi, la spinta inflazionistica pare essersi presa una pausa: +6,1%, equivalente a un punto in meno rispetto a giugno, che già era sceso di un altro punto rispetto a marzo, con il contributo questa volta decisivo degli sparkling, che tra un trimestre e l’altro lasciano sul campo 3 punti netti, a +3,6%.

Anche i vini fermi rientrano rispetto ai due trimestri precedenti, con un listino a +6% che è lontano di quasi 2 punti rispetto a giugno e marzo. Nei nove mesi, il dato generale si fissa a +7%, dato che schiaccia la crescita valoriale delle vendite, attestate a +3,4% (di cui +2,6% vini fermi – in assottigliamento rispetto a giugno - e +6% gli spumanti, con percorso inverso, cioè in aumento, grazie al mantenimento dei volumi).

Le vendite per canale

Analizzando per canali, i meno inflattivi si confermano gli iper (+6% contro una media di +7%), il che contribuisce ad avere il dato volume meno pesante tra i vari format, a -2%, contro il -5% dei discount e il -4% dei super. Strategia che premia sul fronte valore, con gli iper a +4%, sopra la media generale attestata a +3% e ad andatura doppia rispetto al discount.

 

Le vendite per formato

Confermati i dati peggiorativi per il vetro non 0.75, che resta attorno a -9% volumico, frutto tra l’altro di una pressione inflattiva a +7%, equiparata alla bottiglia standard, che invece sta a -3% di vendite. Non particolarmente florida la situazione der brik, il cui +5% a livello prezzo determina un calo nei volumi del 4%. Oggi un litro di vino comune venduto in cartone viaggia attorno a 1,50 euro, con punte di 1,60 presso i super e 1,65 presso i liberi servizi, mentre al discount si sta a 1,16, con incremento di poco inferiore al 2%.