Usa: vendite off-premise 1° semestre 2022

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Le performance a volume

Indicatori in decrescita sul mercato americano per i vini italiani: a tutto giugno, il volume di vini fermi venduti presso l’off-premise monitorato da NielsenIQ è sceso del 9%, contro una media di mercato del 7%, con il secondo quarto dell’anno che chiude a -7%, contro un totale vendite di -5,5%. In regresso, sul fronte volumico, tutte le principali tipologie di vino italiano vendute sul circuito grande distribuzione e liquor store: secondo i dati elaborati dall’Osservatorio del Vino UIV-Vinitaly, Pinot grigio delle Venezie a -3% cumulato, e identico indicatore per il Pinot grigio delle altre regioni/denominazioni. Tonfo del Lambrusco, sceso del 16% nel semestre, di cui -13% ad aprile-giugno, a cui si associano le riduzioni dei rossi piemontesi e toscani, attorno al 10%, con punte dell’11% per il Chianti. Attorno a -13% la performance negativa del Montepulciano d’Abruzzo. Sui vini premium e luxury, in decrescita il Barolo (-6%), mentre mosca bianca è il Brunello di Montalcino, che registra vendite in aumento del 30% sul semestre. L’Amarone fa crescita attorno a +2% nel semestre, ma nel trimestre la dinamica è negativa (-4%).

Sul fronte spumanti, il secondo quarto per le bollicine italiane vede un calo dell’1%, ben inferiore al -5% del totale comparto, ma la perdita da inizio anno arriva a cumulare il -4%, con il Prosecco a saldo zero, sebbene in recupero nel trimestre aprile-giugno (+3,5%), e il Rosé che continua la sua forte fase espansiva (+80% nel semestre). In forte calo la spumantistica californiana, che cumula da gennaio un saldo passivo che sfiora il 9%.

Tornando ai vini fermi, performance regressive per i vini californiani, sotto del 7% volume da gennaio, con il Pinot grigio a -2%, i red blend a -3% e una vera e propria caduta verticale per i rosati, in calo di quasi il 20%. Non se la passano meglio i rosati francesi, che perdono il 9% di volume da gennaio, con -10% solo tra aprile e giugno. In controtendenza i vini neozelandesi, che guadagnano un frazionale 0,8% tra aprile e giugno.

Le performance a valore

Sul fronte valori, in un mercato che perde circa il 5% del venduto (7,7 miliardi di dollari cumulati nel semestre), l’Italia va sotto di altri 2 punti, a -7% (682 milioni di dollari), a cui si aggiunge il 1% della spumantistica, con però il Prosecco a +3% e la versione rosa a +80%, per 14 milioni di controvalore. Riduzioni valoriali per tutte le tipologie di vino italiano, esclusi l’Amarone (+6%) e il Brunello (+30%), mentre il Barolo vede vendite decurtate dell’8%. Chianti a -9%, Pinot grigio in leggera riduzione, mentre a soffrire pesantemente è il Lambrusco, sceso in sei mesi del 12%. Dieci punti percentuali di riduzione per Montepulciano d’Abruzzo e rossi piemontesi, toscani rossi a -8% e altri bianchi veneti a -7%.

In calo anche il valore dei vini francesi, con il totale still wines a -5% e i rosati a -7%. California a -4%, ma Pinot grigio stabile, mentre perdono il 15% i rosati. In aumento invece le vendite di vini neozelandesi, con il Sauvignon Blanc a +3%, per un valore cumulato da gennaio di 309 milioni di dollari, contro i 273 del Pinot grigio italiano.

 

Le performance di prezzo

A listino, inflazione ancora non percepita in maniera così eclatante a scaffale: totale vini fermi a +3%, di cui +2% per gli italiani, con Pinot grigio delle Venezie a +2% (contro +3% di quello californiano). Sovraperforma il mercato il Lambrusco, che vede incrementi di prezzo del 4% nel cumulato da gennaio e di +6% ad aprile-maggio, con quotazioni a ridosso dei 6,70 dollari per litro. In aumento del 3% i listini del Prosecco, doppio rispetto alla media del comparto, con quotazioni a giugno a ridosso dei 18,70 dollari per litro. Aumenti del 3% per i vini neozelandesi (16,50 dollari per litro a giugno il Sauvignon Blanc) e del 4% per quelli francesi, con i rosé a 19,60.

Fonte: elaborazioni Osservatorio del Vino UIV-Vinitaly su dati NielsenIQ